You are using an outdated browser. For a faster, safer browsing experience, upgrade for free today.

CHIRURGIA “SPHINCTER SAVING”

La chirurgia “sphincter saving”: preservazione degli sfinteri nel cancro del retto Le possibilità di preservare la continuità intestinale in pazienti con cancro del retto basso garantendo al tempo stesso la radicalità oncologica dell’intervento chirurgico sono aumentate negli ultimi decenni grazie a nuove evidenze scientifiche, alla descrizione di nuove tecniche chirurgiche e alla realizzazione di nuove suturatrici.

Ciò nonostante, circa il 20% dei pazienti con cancro del retto basso ha continuato ad andare incontro al confezionamento di una stomia definitiva: per i tumori con margine distale localizzato a meno di 2 cm dalla linea dentata l’amputazione addomino-perineale (APR) secondo Miles (con il confezionamento di un ano artificiale permanente) ha infatti continuato a rappresentare il trattamento standard.

Negli anni recenti la resezione intersfinterica si è proposta come valida opzione chirurgica conservativa in questi pazienti. La tecnica prevede l’asportazione totale o parziale dello sfintere interno seguendo il piano anatomico tra sfintere interno ed esterno, al fine di garantire un adeguato margine distale e di conservare in questo modo l’ano naturale con la sua funzione sfinteriale.
La validità oncologica di questa nuova tecnica chirurgica è stata oggetto di numerosi studi che hanno mostrato risultati di sopravvivenza del tutto paragonabili all’intervento tradizionale quando applicata in pazienti rispondenti a precisi criteri di selezione.

Uguale attenzione è stata posta sui risultati funzionali, la cui valutazione è di fatto imprescindibile trattandosi di un intervento che altera la normale anatomia del complesso sfinteriale. Questi studi, pur dimostrando la presenza di un significativo grado di incontinenza nell’immediato post-operatorio in circa il 40% dei pazienti, hanno evidenziato come questa vada comunque incontro ad un significativo miglioramento, soprattutto nei pazienti più giovani, già nel breve termine e che la qualità di vita dei pazienti risulta ad ogni modo superiore rispetto a quella di pazienti con stomia definitiva.

In definitiva la resezione intersfinterica si propone, per selezionati pazienti con cancro del retto basso, come tecnica chirurgica oncologicamente sicura ed in grado di evitare una stomia definitiva garantendo al paziente una migliore qualità di vita.

Fig. Resezione intersfinterica per cancro del retto

IS = sfintere interno;
ES = sfintere esterno;
PR = pubo-rettale

Il piano di dissezione transanale tra i due sfinteri si congiunge con il piano di dissezione pelvico. La rimozione di una porzione variabile dello sfintere interno permette il raggiungimento di un adeguato margine distale.

Modificato da E. Rullier, F. Zerbib, C. Laurent, C. Bonnel, M. Caudry, J. Saric, and M. Parneix, “Intersphincteric resection with excision of internal anal sphincter for conservative treatment of very low rectal cancer.,” Diseases of the colon and rectum, vol. 42, Sep. 1999, pp. 1168-75.