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LA STORIA DELLA LAPAROSCOPIA

La chirurgia laparoscopica o miniinvasiva si è rapidamente evoluta negli ultimi decenni, diventando lo standard per il trattamento di alcune patologie addominali. L'intervento viene eseguito introducendo, attraverso la parete addominale, piccole “cannule” (trocar) di 5-10 mm di diametro, che consentono, dopo aver insufflato del gas in addome (pneumoperitoneo), l'inserimento di una videocamera ed altri strumenti operatori, il tutto attraverso orifizi di piccole dimensioni. È possibile in questo modo eseguire resezioni di organi minimizzando le cicatrici chirurgiche.

Se l'intervento di colecistectomia laparoscopica è divenuto ben presto il trattamento “gold standard”, la chirurgia laparoscopica del colon-retto ha avuto una affermazione più lenta, soprattutto per quanto concerne il trattamento dei tumori del colon-retto. Nelle fasi iniziali, infatti, molti dubbi erano stati sollevati circa l'appropriatezza oncologica della resezione, l'adeguata asportazione di linfonodi ed eventuali rischi correlati al pneumoperitoneo. Dopo oltre 20 anni dalla prima colectomia laparoscopica (1991) molti di questi dubbi sono stati finalmente superati grazie alla pubblicazione di numerosi studi che hanno confrontato I risultati, sia in termini oncologici che funzionali, dopo chirurgia laparoscopica e tradizionale (laparotomica).

Di particolare rilievo sono stati I risultati di 4 grossi trials multicentri randomizzati: il COST (trial statunitense), il CLASSIC (prevalentemente britannico), il COLOR (che ha coinvolto numerosi centri europei) ed il BARCELONA trial (studio unicentrico spagnolo).

I RISULTATI ONCOLOGICI

I risultati oncologici a lungo termine dei grossi trials sono stati pubblicati tra il 2007 ed il 2010: questi studi hanno dimostrato la non inferiorità della chirurgia laparoscopica per quanto riguarda I principali aspetti oncologici: la sopravvivenza globale, la sopravvivenza libera da malattia, il tasso di recidiva globale e a distanza.

Numerosi studi sulla sicurezza oncologica nel cancro del retto sono stati ugualmente pubblicati, nonostante siamo ancora in attesa dei risultati definitivi dei grossi trials randomizzati.

In definitiva, si può asserire che allo stato attuale una evidenza di “livello 1” è disponibile per supportare I vantaggi della colectomia laparoscopica nell'ambito del cancro del colorettale.

I BENEFICI A BREVE TERMINE

I benefici a breve termine dimostrati nella colecistectomia laparoscopica, hanno rappresentato lo stimolo principale ad estendere le ricerche sui vantaggi a breve termine e sulla qualità di vita anche nel campo della colectomia laparoscopica per cancro del colon-retto. È possibile riassumere I principali benefici che la colectomia laparoscopica ha dimostrato di avere, come è emerso da tali studi randomizzati:

  • Più piccole incisioni chirurgiche
  • Riduzione del dolore postoperatorio e dell'utilizzo di antidolorifici, soprattutto oppioidi
  • Più breve degenza postoperatoria
  • Più rapido ritorno all'alimentazione per via orale
  • Minore durata dell'ileo postoperatorio con più precoce canalizzazione a feci e gas
  • Più precoce ritorno alle attività ordinarie ed al normale lavoro postoperatoriamente

Questi vantaggi sono ottenuti senza alcun incremento delle complicanze postoperatorie, che sono risultate essere paragonabili come incidenza in chirurgia laparotomica e laparoscopica, che per altro ha dimostrato, come era facile presumere, una riduzione delle complicanze di ferita.
Restano, comunque, una serie di situazioni cliniche in cui la chirurgia laparoscopica del colon continua ad essere controindicata in maniera relativa o, a seconda dei casi, assoluta: le piu` comuni di queste situazioni sono la presenza di malattia cardiopolmonare moderato-severa, l'obesità, precedenti multipli interventi addominali (per il fenomeno delle aderenze), la malattia tumorale avanzata.


Laparoscopy for colon cancer: state of the art.
Luglio G, Nelson H.
Surg Oncol Clin N Am. 2010 Oct;19(4):777-91. Review.